Emangiosarcoma

L’emangiosarcoma è un tumore maligno che origina dall’endotelio vascolare.

Si manifesta con più frequenza nel cane, nel quale rappresenta il 5% di tutte le neoplasie non cutanee e circa il 20% di tutti i tumori mesenchimali. L’età media dei soggetti a rischio è di 8-10 anni.

Esistono due forme di emangiosarcoma:

  • forma cutanea
  • forma viscerale

forma più frequente, colpisce principalmente la MILZA (30-50% delle neoplasie spleniche), l’ATRIO CARDIACO DESTRO (10-50%) e il FEGATO (5-10%). Nonostante queste siano le zone più colpite, l’emangiosarcoma può svilupparsi in tutti gli organi che presentano un apporto vascolare.

L’emangiosarcoma è una neoplasia ad elevata aggressività, metastatizza rapidamente e in diverse sedi (polmone e fegato più colpiti) , sia per via ematogena sia per impianto dopo rottura del tumore.

Questa neoplasia cresce molto rapidamente, questa crescita però sembra non causare dolore per cui risulta molto difficile da diagnosticare nelle fasi precoci, spesso infatti l’animale viene portato alla visita clinica in seguito ad un collasso cardiocircolatorio determinato, nella maggior parte dei casi, dalla rottura del tumore ( tipica dell’emangiosarcoma splenico, epatico e cardiaco).

La prognosi dopo diagnosi di emangiosarcoma è piuttosto negativa, anche se, utilizzando un’adeguata terapia post-chirurgica possono essere ottenuti risultati migliori.

La sintomatologia e i segni clinici riscontrati nella visita sono generalmente correlati alla zona anatomica d’insorgenza del tumore primario, all’esistenza o meno di metastasi, alla rottura spontanea della massa tumorale, alla presenza di coagulopatie o di aritmie cardiache.

EMANGIOSARCOMA SPLENICO (HSA) NEL CANE

RAZZE PREDISPOSTE

  • Pastore Tedesco
  • Golden e Labrador Retriever • Schnauzer

(soprattutto maschi e femmine sterilizzate, di età compresa tra 8 e 13 anni) Spesso si accompagna ad emangiosarcoma cardiaco (prognosi infausta)

MANIFESTAZIONI CLINICHE

I segni clinici presentati da pazienti affetti da emangiosarcoma splenico spesso sono aspecifici, l’animale può presentare

  • letargia
  • debolezza
  • disoressia
  • vomito
  • pallore delle mucose
  • tachipnea
  • shock ipovolemico (spesso dovuto a rottura del tumore)

Un sintomo che può presentarsi frequentemente è un’evidente distensione addominale dovuta alla crescita del tumore o a emoaddome (presenza di sangue in cavità addominale).

Come già accennato i soggetti anziani sono gli individui più a rischio, per questo motivo si consiglia , per tutti i pazienti di età superiore ai 7 anni, di effettuare durante la visita annuale di controllo, un esame radiografico del torace e un’ecografia addominale per individuare precocemente l’eventuale presenza di infiltrazioni neoplastiche.

DIAGNOSI

Data l’ aspecificità dei sintomi e, spesso, l’assenza di dolore durante la crescita del tumore, la diagnosi di emangiosarcoma risulta essere piuttosto difficile.

Tra le indagini diagnostiche che possono essere effettuate, le più utile sembrano essere

ESAMI DI LABORATORIO

le alterazioni più frequentemente riscontrate sono rappresentate da

  • anemia (generalmente rigenerativa, normocitica normocromica) • leucocitosi
  • CID (coagulazione intravasale disseminata)

Possono essere effettuati anche prelievi ecoguidati mediante tecnica di ago aspirazione per effettuare analisi citologiche o istologiche ma le particolari caratteristiche dell’emangiosarcoma rendono questa pratica pericolosa, in quanto può esistere il rischio di rottura della massa neoplastica con conseguente rilascio di cellule che metastatizzano attraverso le vie di penetrazione dell’ago oltre alla possibilità di emorragie per la fragilità degli organi coinvolti.

ESAME RADIOGRAFICO DEL TORACE

è un esame che viene effettuato per evidenziare l’eventuale presenza di metastasi polmonari o di versamento pleurico o pericardico

ESAME ECOGRAFICO ADDOMINALE

l’esame ecografico rappresenta un affidabile strumento per la valutazione delle lesioni intraddominali nei cani con sospetto emangiosarcoma splenico o in quelli in cui la presenza del tumore sia già stata confermata. Mediante questo esame è possibile anche evidenziare eventuali metastasi epatiche o omentali.

ESAME TOMOGRAFICO (TC)

rappresenta un’indagine diagnostica molto approfondita e precisa, permette infatti di evidenziare lesioni non apprezzabili mediante esame ecografico o radiografico, inoltre fornisce immagini dettagliate della lesione che permettono di decidere l’iter chirurgico da seguire.

ELETTROCARDIOGRAMMA

è un esame che permette di evidenziare aritmie ventricolari che possono essere legate all’anemia, all’ipovolemia e a metastasi cardiache

ECOCARDIOGRAFIA

l’esame ecocardiografico permette di evidenziare masse cardiache edi valutare la funzionalità contrattile del miocardio, parametro molto importante nel caso ,dopo l’intervento chirurgico, venga utilizzata una terapia adiuvante con doxorubicina ( farmaco chemioterapico che determina gravi problemi a livello caridaco). Nel caso in cui vengano rilevate disfunzioni cardiache, la terapia con doxorubicina deve essere esclusa.

Dopo aver effettuato queste analisi è possibile identificare lo stadio della neoplasia

  • STADIO I : HSA confinato alla milza senza metastasi
  • STADIO II: tumori rotti o con metastasi ai linfonodi regionali • STADIO III: metastasi a distanza

TERAPIA

L’emangiosarcoma splenico viene trattato principalmente per via CHIRURGICA mediante asportazione della milza, l’approccio chirurgico consente anche di prelevare tessuti sospetti a livello di fegato o di omento al fine di effettuare un’analisi istologica per escludere eventuali metastasi.

Risulta molto importante effettuare una terapia post-chirurgica utilizzando una chemioterapia adiuvante ( solamente dopo che la ferita chirurgica si è rimarginata) per prolungare la sopravvivenza del paziente ( la sopravvivenza con la sola chirurgia è di 20-90 giorni).

I protocolli chemioterapici più utilizzati prevedono la somministrazione di 

  • doxorubicina da sola
  • doxorubicina e ciclofosfamide (protocollo AC)
  • vincristina, doxorubicina, e ciclofosfamide (protocolo VAC)

PROGNOSI

La prognosi è riservata, anche se un approccio chirurgico associato ad un’adeguata terapia chemioterapica può prolungare l’aspettativa e la qualità di vita del paziente.

La prevenzione tramite esame radiografico ed ecografico risulta molto importante per identificare la neoplasia in stadi precoci e permette di eseguire in molti casi una chirurgia risolutiva.

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