Lo shunt porto-sistemico (PSS) rappresenta una malformazione vascolare che interessa la circolazione epatica.
In condizioni normali il sangue proveniente dall’intestino raggiunge il fegato tramite la vena porta e da qui passa nella vena cava che trasporta il sangue al cuore e quindi al circolo sistemico.
In questa patologia il sangue che proviene dall’intestino passa direttamente nella circolazione sistemica bypassando il fegato e riversandosi direttamente o indirettamente nella vena cava.
Poichè il fegato tra le tante funzioni ha anche quella di processare i nutrienti assorbiti e di eliminare le sostanze tossiche, lo shunt ps determina la comparsa di una serie di sintomi che riguardano soprattutto il sistema nervoso, il tratto gastroenterico e l’apparato urinario a causa della presenza in circolo di sostanze tossiche derivanti dalla mancata detossificazione epatica.
Esistono diversi tipi di PSS:
lo shunt può essere intraepatico (anomalia vascolare all’interno del parenchima epatico) o extraepatico (prima dell’ingresso nel fegato).
Può essere inoltre: congenito ( anomalia presente fin dalla nascita dovuta ad uno sviluppo anomalo del feto) o acquisito ( anomalia che si verifica secondariamente in seguito a patologie che riguardano direttamente il fegato o il sistema vascolare all’interno dell’ organo): questi shunt generalmente sono rappresentati da più vasi per cui il quadro risulta più complesso e il trattamento chirurgico spesso non è possibile.
Quali sono i sintomi?
Un animale affetto da questa patologia può presentare sintomi clinici differenti :
- Segni neurologici: iperattività, letargia, cecità apparente, incoordinazione, stupore, coma e crisi convulsive. (Nella maggior parte dei casi questi segni vengono notati o peggiorano subito dopo il pasto)
- Problemi gastroenterici: vomito, diarrea
- Urinari : cistite e calcolosi urinariaLa patologia determina inoltre, negli animali giovani, anomalie dell’accrescimento e dello sviluppo corporeo.
La diagnosi viene emessa sulla base dei sintomi clinici, di test ematologici generali e specifici per la patologia, dei rilievi ecografici e dello studio vascolare tramite CT o fluoroscopia. Gli animali con shunt porto sistemico presentano generalmente un profilo ematologico caratterizzato da lievi segni di disfunzione epatica e urine alcaline con presenza di cristalli di ammonio. - Molto importante per la diagnosi risulta la determinazione del valore degli acidi biliari ematici pre e post prandiali o degli acidi biliari urinari normalizzati alla creatinina che risultano costantemente elevati.
Cosa fare?
L’approccio e il trattamento di tale patologia possono essere diversi.
Si può procedere con un intervento chirurgico o con una terapia medica .
L’intervento chirurgico (nei casi in cui sia possibile) prevede la chiusura parziale del vaso anomalo.
Nei 3 mesi successivi questo andrà a chiudersi totalmente in modo da permettere ai vasi presenti all’interno del fegato di adattarsi all’aumento del flusso sanguigno in quanto la circolazione epatica non è subito in grado di supportare l’aumento del flusso ematico.
Nei casi ove non sia possibile la soluzione chirurgica, è previsto un trattamento medico (che prevede l’utilizzo di antibiotici e lattulosio per ridurre la produzione e l’ assorbimento di tossine a livello dell’intestino) e la somministrazione di una dieta ipoproteica in quanto la ridotta funzionalità epatica causa un’ inadeguata processazione ed eliminazione dell’ammoniaca derivante dal metabolismo delle proteine.
Normalmente il trattamento medico viene utilizzato prima dell’ intervento chirurgico al fine di stabilizzare la condizione clinica del paziente.
Durante l’ immediato periodo post operatorio gli animali necessitano un attento monitoraggio clinico e ecografico per valutare lo stato di chiusura del vaso e per escludere eventuali complicazioni.
CASO CLINICO
Il caso di Rose, operata recentemente presso la nostra struttura, è abbastanza tipico: Jack Russel di sei mesi portata alla visita per dolori addominali, disturbi urinari e sintomi neurologici particolarmente evidenti dopo i pasti.
Rose manifestava lieve incoordinazione dei movimenti, dolore epigastrico con atteggiamenti di preghiera musulmana e deambulazione senza sosta. L’ esame delle urine evidenziava ph alcalino e abbondante presenza di cristalli, già riscontrati dal precedente esame ecografico che evidenziava altresì il ridotto volume epatico e un errato afflusso vascolare al fegato.
La sintomatologia caratteristica, la predisposizione di razza e l’evidenza dello scarso sviluppo del fegato hanno fatto subito sospettare la presenza di uno shunt porto sistemico; si è proceduto pertanto al prelievo del sangue e delle urine per gli esami ematologici e per la misurazione degli acidi biliari urinari normalizzati alla creatinina. I risultati hanno confermato la patologia e Rose è stata sottoposta ad esame tc per il planning chirurgico. Le immagini tac hanno permesso di evidenziare la presenza di un voluminoso vaso anomalo che originava dalla vena porta e si dirigeva sul versante controlaterale sinistro eseguendo una curva in direzione caudo dorsale in prossimità della piccola curvatura dello stomaco ove riceveva le afferenze della vena splenica e della vena gastrica sinistra terminando il suo corso nella vena cava caudale in corrispondenza del forame epiploico.
Lo shunt era troppo imponente per essere compatibile con la vita e la chirurgia era pertanto l’unica via da percorrere per salvare la cagnolina.
Rose è stata operata non appena le condizioni cliniche lo hanno permesso e la chirurgia, eseguita tramite applicazione di apposito bendaggio attorno al vaso anomalo, ha dato eccellenti risultati.
Oggi Rose è una cagnolina piena di energia e voglia di giocare e il suo parenchima epatico sta recuperando progressivamente le sue funzioni e normali dimensioni.